chakra del cuore

Sviluppo del chakra del cuore

È doveroso iniziare con la spiegazione del chakra del cuore facendo una premessa. Nella concezione attuale, il cuore è legato indissolubilmente all’amore. Questo è giusto fin quando pensiamo all’amore come una componente di tipo sociale. L’amore, inteso come sentimento, deriva invece dal chakra del sesso che appunto si nutre e si esprime con le emozioni e sentimenti.

Il quarto chakra o chakra del cuore si occupa delle relazioni sociali e si sviluppa a partire dal quarto anno d’età fino a circa il settimo e non a caso coincide con l’inizio del ciclo scolastico del bambino che inizierà a relazionarsi con i propri compagni. Se abbiamo benintéso la premessa, capiamo il perché il bambino dimostri amore verso ad esempio i genitori già da molto tempo prima dell’inizio dello sviluppo del chakra del cuore.

In questa fase si supera l’atteggiamento “egocentrico” del terzo chakra e si comincia a interessarsi alle relazioni con il mondo esterno e in primis con la madre e il padre sui quali verranno riversate infinite domande.

Il bambino adesso sviluppa le amicizie e gode del beneficio che esse gli trasmettono oltre a proporgli nuovi quesiti. “Perché il mio amico piange se gioco con il suo giochino?”; “Perché i miei compagni hanno il grembiulino blu e le mie compagne rosa?”. Ma anche: “perché l’acqua del mare è fredda?”; “Perché papà non ha i capelli e il papà del mio amico sì?”.

Queste domande servono a prendere coscienza delle relazioni fra le cose o le persone e cominciare a creare la propria identità sociale in quanto ad ogni “fatto” verrà attribuita una nostra valutazione.

La valutazione sociale è per così dire inconscia. Si basa infatti su come essa si riflette nei nostri primi tre chakra che come abbiamo visto si occupano principalmente di aspetti interni a noi. Un buon equilibrio energetico dei primi tre chakra offrirà una valutazione per così dire “centrata”.

Il chakra del cuore è colui che determina l’atteggiamento o meglio il sentimento che abbiamo nei confronti del mondo esterno e la sua posizione centrale nei sette chakra lo mette nella condizione di risentire più di ogni altro dei problemi degli altri 6 chakra.

Il suo demone è il dolore.
 
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Perché il dolore?

Pensiamoci un attimo. Chi prova dolore automaticamente tende a isolarsi. Questo significa che il provare dolore ci mette nella condizione di chiudere tutti i chakra rivolti ai fattori esterni e soffrire significa problematiche nei chakra rivolti ai fattori interni. Questa condizione si può figurativamente trasporre a un meccanismo o proprietà del nostro cervello quando si trova a dover affrontare una ferita.

La ferita, nel corpo, rappresenta una porta aperta all’esterno. Da qui possono entrare germi che non dovrebbero trovarsi all’interno dell’organismo. Il cervello, non appena ricevuta l’informazione della presenza della ferita agisce immediatamente. La cicatrizzazione rappresenta infatti la priorità assoluta su tutto il resto e non a caso la proprietà della cicatrizzazione è l’unica caratteristica che non viene mai e sottolineo MAI abbandonata fino al momento dell’esalazione del nostro ultimo respiro. L’integrità del corpo è fondamentale per la sopravvivenza (1° chakra) e dunque il primo passo necessario è chiudere immediatamente le relazioni con l’esterno e subito dopo preoccuparsi di cosa è entrato.

Altro esempio: quando abbiamo un forte dolore, soprattutto se abbiamo mangiato, oltre una certa soglia interverrà la nausea e infine rimettiamo. Perché? Perché il corpo prima butta fuori ciò che non gli appartiene (il cibo) per poi concentrare totalmente l’attenzione sul dolore.

Si può notare l’affinità fra il meccanismo automatico del chakra del cuore in risposta al dolore e la cicatrizzazione:

  • Chiusura verso l’esterno
  • Risoluzione del problema interno

L’identità sociale è il nostro IO in relazione al mondo, alle altre identità sociali e per questo motivo nella storia “il cuore” si è identificato come il contenitore degli stati d’animo e l’espressione dell’amore. Guardando come si relaziona una persona ne traiamo il suo “essere” ed essendo il chakra del cuore, il chakra delle relazioni, non potrebbe essere altrimenti.

Il chakra del cuore apre dunque il nostro IO all’esterno e diventa quindi ovvio che il suo chakra successivo cominci a occuparsi prevalentemente di ciò che si trova al di fuori di noi. Ecco quindi nascere un nuovo chakra: la gola.
 
Nel prossimo articolo: Lo sviluppo del chakra della gola. (UPDATE – Pubblicato: clicca qui)






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ANATOMIA ENERGETICA

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