Lo sviluppo dei chakra
Alla nostra nascita, i sette chakra non sono tutti presenti. I chakra si sviluppano via via nel tempo completando il loro primo ciclo in circa vent’anni per poi ripartire con la loro evoluzione e l’integrazione delle nuove caratteristiche che andranno a formare la nostra personalità.
In un bambino di 2 anni ad esempio, sarà inutile andare a cercare di trattare il chakra della gola perché esso non comincerà a svilupparsi prima dei 6/7 anni di età.
In questa serie di articoli andremo a vedere lo sviluppo dei chakra nel loro primo ciclo. Iniziamo dunque partendo dal primo chakra.
Sviluppo del chakra delle radici
L’unico chakra presente già prima della nascita è quello delle radici ovvero il 1° chakra che si svilupperà fino all’8° mese dopo la nascita. Questo centro energetico legato alla formazione e sviluppo del corpo fisico riveste un importanza fondamentale in quanto determinerà la base sul quale gli altri chakra si costituiranno. Ovvio che delle fondamenta ben strutturate e solide offriranno maggiore stabilità e resistenza alla casa che andremo a costruire.
Il primo passo per un buon sviluppo del 1° chakra è il modo in cui viene affrontata la gravidanza. Una buona gestazione, senza forti stress emotivi e dunque un buon livello di serenità faranno in modo di accompagnare la nascita e la strutturazione del primo chakra nelle condizioni ottimali fino al momento del parto che ovviamente costituirà il primo trauma.
Nel neonato, la coscienza non è rivolta al mondo esterno ma concentrata verso il proprio “essere” in quanto la sua sopravvivenza sfugge ancora dal proprio controllo. Per questo motivo è alla costante ricerca delle proprie potenzialità fisiche. La sua attenzione è rivolta esclusivamente a soddisfare le prime necessità e per fare questo ha bisogno di imparare ad utilizzare e gestire il proprio corpo per succhiare e mangiare e con il tempo muoversi, sedersi, alzarsi in piedi, camminare e afferrare oggetti.
Un aiuto utile che possiamo dare al nostro bambino è quello di accarezzarlo e massaggiarlo al fine di aumentare la propriocettività fisica. Il neonato infatti non ha ancora idea delle parti che compongono il suo corpo finché esse non vengono stimolate. Quando la prima volta gli afferriamo un piedino, lui ne scoprirà la sua esistenza.
Essendo poi totalmente dipendente da qualcun altro, ogni stimolazione dolorosa, ad esempio una puntura, rappresenta un piccolo trauma derivante dal demone del primo chakra: la paura. La ovvia mancanza di obiettività e valutazione non gli permettono di rendersi conto dell’origine del dolore percepito e la paura quindi ha libertà d’azione. Per questo motivo è importante far seguire un senso di sollievo ad esempio con un massaggio dopo una puntura affinché possa piano piano collegare che dopo il dolore arriverà una sensazione di benessere diminuendo progressivamente la forza del trauma.
Perchè la paura?
Proviamo a immedesimarci nell’esperienza del neonato.
In gravidanza, quando il corpo ha ormai preso forma, il feto si trova nell’ambiente ottimale. L’utero è caldo e scuro ed apporta il nutrimento necessario. Il 1° chakra è in corso di sviluppo e il corpo si sta rafforzando. Arriva il parto. Improvvisamente fanno comparsa delle luci accecanti accompagnate da immagini confuse, i suoni intorno non sono più ovattati ma tremendamente vividi e sulla pelle si avverte il tocco dell’aria non certo calda come all’interno dell’utero. Siamo impauriti e sconcertati. Solo l’abbraccio della madre che riconosciamo ci riporta un po’ di serenità. I giorni che ci aspettano però saranno ricchi di sensazioni terrificanti. Non possiamo comunicare ne capiamo niente di cosa ci viene detto. Sperimentiamo l’avere fame, il freddo, il dolore, tutte sensazioni che nell’utero non conoscevamo. Per diverso tempo saremo completamente in balia di chi ci accudisce.
Il primo chakra sarà dunque sottoposto all’emozione della paura per lungo tempo e ne farà il suo demone principale.
L’attenzione dei genitori verso la risoluzione delle necessità primitive del neonato, costituiranno un senso di fiducia che aiuteranno a rafforzare le radici del bambino. La fiducia permette di sentirsi a proprio agio, di sapere di poter avanzare nella vita e avvertire la voglia di viverla.
Le condizioni presenti createsi in questa fase formeranno il nostro primo chakra e la propria base di partenza da cui si potrà procedere con la generazione del secondo chakra: il sesso.
Nel prossimo articolo: Lo sviluppo del chakra del sesso. (UPDATE: Pubblicato – clicca qui)
chiaro e semplice essenziale grazie
Ottimo
Mi piacerebbe leggere anche lo sviluppo degli altri chacra
Ciao Alina, ogni venerdi uscirà un articolo contenente lo sviluppo di un chakra (nel suo primo ciclo) fino a completare il quadro dei sette chakra principali quindi ti invito a tornare a trovarmi. Essendo oggi venerdì, fra pochissimo sarà pubblicato lo sviluppo del 3° chakra.
Ciao, Giovanni
vorrei aggiungere che l’olfatto è il primo senso che si sviluppa ed è legato al meridiano del polmone, sede di quegli aspetti definiti “Po” molto legati alla sopravvivenza dell’individuo.
Il parto, attraverso il 1° chakra della madre è la prima vera, grande iniziazione, tutte le altre prove che si affronteranno saranno una replica riveduta e corretta di questa. Per questo motivo il 1° chakra deve essere ben strutturato perché servirà da base per affrontare tutto ciò che verrà
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