Il Nucleo Fisico
Come abbiamo visto nell’articolo precedente di introduzione a questo argomento “Il nucleo nel campo energetico umano”, il 1° nucleo è quella struttura energetica che ha come proprio ambito il corpo fisico e, in maniera più completa, tutto ciò che riguarda la materialità.
Ciò significa che oltre il corpo, interagisce anche con tutti gli aspetti materiali della vita.
Non a caso, questo nucleo è direttamente collegato ai primi due chakra che sono rispettivamente quello delle radici (Identità fisica) e del sesso (Identità emotiva).
Quando proviamo paura o senso di colpa, questo nucleo registra l’esperienza e la colloca come riferimento futuro affinché si possa prevenire il ripetersi della situazione negativa. Il problema è che spesso però noi dimentichiamo consciamente l’accaduto, e ciò che dovrebbe aiutarci in realtà si trasforma in limite.
Mi spiego meglio: Un evento accade in seguito a determinate azioni. Se ad esempio siamo stati traditi da qualcuno, sia esso il nostro partner oppure un amico o anche un familiare, la rabbia o il senso di vuoto che abbiamo provato potrebbe condizionare i nostri rapporti futuri. Potremmo quindi essere diffidenti verso nuovi/e partners oppure incapaci di aprirci veramente ad un nuovo amico.
L’emozione registrata nel 1° nucleo influenzerà le nostre scelte, ma se potessimo ricordarci il perché è avvenuto quel tradimento, ci potremmo accorgere delle differenze sostanziali fra prima e adesso evitando così di fuggire prima ancora di aver provato la nuova esperienza. Ciò che intendo è che l’esperienza sicuramente aiuta a formarci e temprarci, ma in moltissimi casi ci limita a tal punto che ci impedisce davvero di crescere, poiché crescere significa continuare a fare esperienza. Da questo punto di vista, è un po’ come la scienza. Se ci limitassimo a tenere in considerazione solo le vecchie scoperte, non riusciremmo a progredire. Il continuare a sperimentare invece ci permette di avanzare e trovare nuove possibilità.
Chi ci dice poi che un esperienza passata sia stata effettivamente negativa? Non potremmo ad esempio averla vissuta o interpretata male sulla scorta della minore esperienza che avevamo? Il solito evento rivisto con gli occhi di oggi porterebbe al medesimo risultato? Davvero ciò che ci accade oggi, possiede le solite caratteristiche di ciò che ci accadde in passato?
Tutte queste domande servono a sollevare un ragionamento e allo stesso tempo una sequenza deduttiva che adesso voglio rapportare al nucleo energetico: se quando vivo un esperienza, questa viene registrata nel nucleo energetico, si può dedurre che un nucleo rappresenta anche una sorta di memoria del passato. Se questo solito nucleo è collegato anche al corpo materiale, la deduzione conseguente è che quella memoria in qualche modo influenza anche il nostro fisico. Adesso domandiamoci: è giusto che un evento passato possa agire non solo sul modo di vivere, ma anche sul nostro corpo ancora oggi che sono passati anni?
Se qualcuno si sta domandando quale sia il nesso fra un ricordo e il proprio corpo, gli suggerisco di pensare alla relazione fra postura e stato psicologico. Se sono una persona paurosa, tendo ad essere più incurvato, a serrare le gambe, a parlare con le persone spostando il peso sulla gamba rivolta alla via di fuga più vicina. Da seduto invece tenderò ad incrociare le gambe e nel caso anche le braccia al fine di proteggere le zone vitali del corpo.
Per quale motivo però parliamo di un nucleo energetico invece che di psiche e corpo?
Perché l’energia è colei che produce il nostro corpo e produce i nostri pensieri. Conoscere come le strutture energetiche si relazionino con il corpo e la mente di cui ogni giorno ne facciamo esperienza, significa semplificare l’individuazione dell’origine di un nostro limite.
Un problema sorto in seguito ad un esperienza , seppur appartenente al passato, è presente ogni giorno in noi fin quando non decidiamo di andare a rimuovere il conflitto che l’ha generato. Questo conflitto è scritto in un nucleo specifico (in questo caso si parla di 1° nucleo, ma può essere anche nei successivi), e riconoscendo alcuni nostri schemi mentali, possiamo risalire all’esperienza generatrice e a quanto scritto in quella famosa memoria. Portando di nuovo l’esperienza a livello cosciente, possiamo dunque analizzarla nuovamente, questa volta però come se fossimo spettatori e non protagonisti. La nuova analisi porterà nel 99% dei casi ad un nuovo risultato e ciò significa cambiare la scritta in quella memoria, cambiare il nostro atteggiamento, liberarci di un peso e infine, sentirci meglio.
Non sottovalutare mai l’importanza di un emozione, positiva o negativa che sia, sarà la tua guida!
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Ogni trauma, o evento che subiamo nella vita, passata o presente, è registrata nella nostra memoria, ogni problema si ripercuote nella nostra salute, per mia esperienza tutto questo lo sto imparando ora, a cinquant’anni suonati….sto risolvendo molti dei miei conflitti attraverso la riflessologia plantare, con grandi risultati….se ci dedichiamo realmente al nostro corpo, ascoltando la mente, risolviamo tutto….ogni piccolo segno o cambiamento, è un campanello d’allarme….bisogna dargli la giusta importanza….