Dopo aver affrontato nei precedenti articoli la formazione dei chakra nel loro primo ciclo di sviluppo, andiamo ad analizzare le due correnti o spinte che contraddistinguono il sistema dei chakra e tutte le altre strutture energetiche che compongono il campo energetico umano: la corrente della liberazione e la corrente della manifestazione.
Corrente della liberazione e della manifestazione
Le due correnti, come è facile intuire se si sono letti i precedenti articoli presenti su questo sito, sono due aspetti contrapposti fra loro che insieme creano una realtà (Tao) e che dunque possono essere classificate come Yin o Yang, maschile e femminile, positiva o negativa e via dicendo.
I 7 chakra principali, che ricordo si contano dal basso verso l’alto, presentano un energia più densa nei primi chakra per assottigliarsi o sublimarsi procedendo verso i chakra superiori. La corrente che spinge dal basso verso l’alto è chiamata corrente della liberazione. La corrente inversa, dall’alto verso il basso è detta corrente della manifestazione.
Prendiamo a paragone per un attimo il nostro sistema respiratorio. La respirazione avviene compiendo due atti ovvero l’inspirazione e l’espirazione. Inspirando immettiamo nuova energia all’interno del corpo facendo sì che quest’ultimo possa ricevere, processare e trasformare le particelle inalate in funzioni fisiche. Questo atto ci permette un collegamento con l’energia esterna, un interazione funzionale che ci rende parte di un sistema più grande. L’Universo ci sta donando qualcosa. Questa condizione può rappresentarsi nella corrente della manifestazione dove l’etereo (Energia Universale) si trasforma in energia fisica.
L’espirazione consente il processo inverso. Espirando restituiamo all’Universo il risultato della nostra azione permettendo un collegamento da noi verso l’Universo stesso. Questa condizione può identificarsi nella corrente di liberazione.
Se hai letto gli articoli riguardanti le emozioni e i sentimenti (Emozioni e sentimenti: come reagisce il campo energetico?) e la serie dedicata allo sviluppo dei chakra (ciclo di sviluppo: 1° chakra), puoi essere in grado di poter fare un altro paragone mentale.
Nella corrente di liberazione, che come detto è quella spinta dai chakra inferiori verso i chakra superiori, si può dire che il corpo spinge verso la mente. La corrente di liberazione quindi può essere paragonata all’emozione che come sappiamo è classificata come Yang e di conseguenza porta con sé tutti i benefici ma anche le problematiche che questo aspetto comporta. Un rallentamento di questa corrente produrrà nella sua massima espressione una problematica di tipo Yin che ovviamente rappresenta la corrente inversa ovvero la corrente di manifestazione. Quest’ultima può essere rappresentata dai sentimenti e come la sua opposta, porterà con sé benefici e problematiche collegate agli aspetti Yin.
L’equilibrio fra queste due correnti porta ad un soggetto sostanzialmente sano o “normale”, inteso come persona sicura del suo essere, in grado di accettare e gestire i propri istinti e valutare le proprie idee con razionalità senza però farsi mancare quella spensieratezza o follia produttiva del suo intelletto, con una spiritualità equilibrata e una buonissima gestione dei rapporti. Questo non significa che sia una persona poco significativa ma anzi, è in grado di eccellere o di trovarsi in carenza nelle varie situazioni della vita senza però rischiare di cadere nell’eccesso sfrenato o nella depressione passiva.
Io credo che non c’è niente di male nell’essere “normali”, perché la normalità è la condizione in cui il tutto può convivere.
Nei prossimi articoli vedremo la corrente della liberazione e la corrente della manifestazione più nel dettaglio.
Stai portando avanti un bellissimo lavoro, innanzitutto molto interessante, che va studiato attentamente. Grazie
Se tutto funziona il concetto è logico e chiarissimo, ma se sopraggiunge un problema esso può essere collocato nella qualità di energia che fluisce male? Oppure le strutture energetiche che contengono l’energia possono essere soggette a danneggiamenti strutturali? E poi … è sempre possibile riequilibrare uno scompenso energetico o come nel caso delle “amputazioni fisiche” ci sono limiti insormontabili che non possono essere sanati?
Ciao Cinzia, quando è presente un problema la causa è da ricercarsi nel flusso energetico. Una struttura, come ad esempio un chakra, non può avere problemi strutturali in quanto non è fisico ma appunto energetico. Anche quando si parla di chiusura di un chakra, si intende la chiusura al movimento energetico.
Per rispondere alla tua ultima domanda poi bisogna fare una specifica: non esiste un blocco o scompenso energetico non sanabile, in quanto l’energia è per così dire “disponibile ad ogni cambiamento”, il problema però sta nella persona stessa in cui questo scompenso è presente. Dipende infatti da quanto questa persona è in grado di agire su sé stessa, se è disponibile a “guarire” e se è convinta di poterlo fare. In caso contrario, anche un operatore esperto, non potrebbe nulla. La malattia e la guarigione sono già in noi, ma questo concetto non è così facile da comprendere e accettare.
Ti ringrazio per la tue domande.
Un caro saluto
Giovanni Amerighi