Corrente della liberazione
La corrente della liberazione spinge l’energia più densa verso l’alto allo scopo di nutrire l’essenza di noi stessi. Gli istinti, che come abbiamo già visto sono più potenti nei nostri primi tre chakra (1° chakra – 2° chakra – 3°chakra) hanno bisogno di essere interiorizzati e soddisfatti tramite l’espressione e la consapevolezza che caratterizza i nostri tre chakra superiori (5° chakra – 6° chakra – 7°chakra) attivando le risposte dell’intero sistema energetico. Questa spinta è quella che possiamo definire “flusso della materia verso l’astratto”. Il corpo parla alla mente, sfogando il proprio potenziale e distribuendo il proprio essere nell’etere.
Il corpo ha la capacità di plasmare la materia e gode dei cinque sensi per potersi muovere in essa. Tramite il tatto possiamo creare trasformando un albero in mobile o in carta, oppure costruire o modificare qualcosa. Con la vista siamo in grado di riconoscere gli oggetti, con l’udito sentirne i suoni, con l’olfatto percepirne gli odori e con il gusto assaporarne il sapore. Il corpo necessita di conoscere attraverso la sperimentazione.
Nel primo ciclo di sviluppo dei chakra la corrente della liberazione è la spinta che induce la creazione dei nuovi stadi energetici dalla creazione dell’IO fisico a quella dell’IO consapevole.
Il fluire della corrente della liberazione permette la creazione dell’idea, dell’immaginazione ma non solo. Grazie ad essa riusciamo a togliere i propri limiti, a permettere il cambiamento e a distaccarci dalla ripetitività.
Tenere a freno questa corrente produce staticità, passività cronica e inoperosità oltre a limitare il proprio potenziale fino a produrre la malattia.
Un corpo che non nutre la mente dà vita ad un individuo rigido, materiale, incapace di creare il suo mondo trovandosi succube della realtà che lo circonda. Questo individuo ha bisogno di essere sempre guidato, si definisce vittima di un sistema che invece è l’unico che gli permette di continuare ad esistere. E’ un fondamentalista, vive e costruisce il suo pensiero sulle idee degli altri purché non lo spingano a cambiare il proprio modello. Ha bisogno di conferme continue ma accetta solo quelle che gli permettono di rimanere fermo nelle proprie posizioni.
Personalmente definirei un tale soggetto: “il sopravvivente”.
La corrente della liberazione è dunque quella forza che originando dalla materia cerca di liberarsi in espressione espandendo i propri confini fisici, permettendo il cambiamento, l’evoluzione e dunque la crescita.
Ricorda: “Non si è liberi grazie alla libertà di vivere, si è liberi grazie alla libertà di essere”.
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