partnerIl campo energetico è costituito dalla somma delle strutture energetiche che lo compongono. Fino a qui tutto risulta semplice da capire. Nuclei, chakra, meridiani, livelli accorpati e visti come un unica identità rappresentano dunque quello che è la nostra espressione energetica. Ma come intervengono essi nella scelta di un partner?

Sappiamo, in ambito fisico, che durante l’innamoramento il corpo è soggetto a una produzione di determinate sostanze, fra le quali la feniletilamina che stimola l’euforia e la trepidazione tipica degli innamorati, la dopammina che favorisce la sintesi del testosterone, la noradrenalina che provoca eccitazione ed entusiasmo oltre a regolare la produzione di adrenalina che causa quell’aumento del battito cardiaco e il rossore in volto dovuto all’aumento della pressione sanguigna.

Tutte queste sensazioni tangibili e rilevabili fisicamente, ci spingono a guardare la persona che riesce a provocarcele come una potenziale o un potenziale partner. Ovviamente qui siamo solo all’inizio del processo, ciò non significa che il lui/lei diventerà il/la nostro/a partner per la vita o per un lungo periodo di essa.

La componente psicologica, seppur sia vittima in un primo momento di ciò che accade nel nostro corpo, sarà quella che nel prossimo futuro legherà ancor di più i due innamorati o ne decreterà l’allontanamento. Perché infatti una persona possa diventare nostro/a partner, bisogna che sia in grado di appagare non solo i bisogni fisici, ma anche quelli mentali che rispondono ad un insieme di elementi costruiti sulla base della nostra vita passata fra cui sicuramente l’educazione e la percezione della famiglia.

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Il campo energetico e il partner

Come è ovvio immaginare, il proprio campo energetico e il campo energetico del partner si relazionano fra di loro e da questa “relazione” nasce il sentimento reciproco. In questo meccanismo, i primi a intrecciare la comunicazione, sono i livelli energetici.

Come visto nell’articolo “Ecco come incidono i livelli nelle nostre relazioni“, i livelli energetici che si originano dai quattro nuclei, si occupano di portare il nostro “IO” agli altri e riceverlo. Nella fase dell’innamoramento, il livello fisico è quello che rileviamo per primo in quanto, l’energia più densa che compone il nostro corpo è percepita più rapidamente. Questo è il primo segnale che ci induce a voler approfondire quelle sensazioni stimolando la corrente ascensionale della liberazione. La forte spinta fisica sale dunque verso il nucleo superiore, il nucleo psicologico che, essendo in stretta relazione con il chakra dell’ego e del cuore, viene travolto e in qualche modo temporaneamente offuscato dalla forza di questi due chakra. Salendo ancora, il nucleo spirituale è condizionato dal chakra del 3° occhio e la sua voglia di provare l’esperienza. Ecco quindi che la chimica dell’innamoramento ha pervaso, attraverso uno stimolo fisico, tutto il campo energetico.

Come sappiamo però,  l’innamoramento è solo il primo passo nella scelta del partner poiché da qui all’amore vero, seppur il passo possa sembrare breve, c’è ancora molto da fare.

Con il passare del tempo infatti il desiderio fisico, pur restando sempre a livelli molto alti, comincerà a lasciare spazio anche al desiderio mentale ossia, trovare soddisfazione alle proprie aspettative. Ciò significa che il partner, oltre a soddisfarci adesso, deve poter soddisfare anche l’idea di vita che ci siamo fatti. Ecco che interviene la corrente discensionale di manifestazione che, a differenza dell’altra, origina dalla mente attraverso la conoscenza che abbiamo o crediamo di avere. Qui le cose si fanno più complicate.

  • Qual’è l’ideale di vita del nostro partner?
  • E’ in sintonia con il nostro pensiero?
  • E’ in linea con i miei valori?

Queste sono domande lecite e naturali, niente di strano, ma se ponessimo le stesse domande a noi stessi, sapremmo prima di tutto rispondere?

  • Qual’è il nostro ideale di vita?
  • C’è sintonia fra il nostro pensiero e noi stessi?
  • Rispecchio nei fatti i miei valori?

La risposta è nel nostro campo energetico, nel modo in cui lo abbiamo costruito dalla nascita ad oggi e nelle nostre paure. Perché infatti spesso conosciamo persone che si lamentano del proprio partner nonostante stiano insieme da molti anni e non intendono cambiare?  Alcuni direbbero: “perché ormai mi sono rassegnato/a” oppure “mi sono accontentato/a” o ancora “non riesco a trovare di meglio”.

NO, NO e ancora NO. Queste risposte sono solo giustificazioni per una rinuncia a scoprire ciò che siamo e vogliamo davvero. Se accanto a noi abbiamo un partner, un motivo c’è e , fra i tanti modi possibili, c’è anche quello di poterlo ricercare nel nostro campo energetico che altro non è che l’espressione di noi.

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ANATOMIA ENERGETICA

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